il corpo estraneo

 

 

I bambini piccoli mettono gli oggetti in bocca perché per loro il cavo orale è il luogo ove fanno conoscenza dell’ambiente, hanno una relazione affettiva e gratificante, oltre che nutritiva, e solo in seguito impareranno oltre modalità di esplorazione più “evolute”.

Pertanto è indispensabile che queste attitudini del bambino piccolo siano conosciute dai genitori e non inibite ma, al tempo stesso, sia evitato che siano lasciati a portata di mano del bambino oggetti piccoli o pezzi piccoli di oggetti più grandi che, se ingeriti o inalati possano creare segni di soffocamento.

Esempi di tali oggetti sono nella figura sottostante (monete, bottoni,biglie, pezzi di cibo specie se rotondi tipo acini d’uva….)

 

Se però, nonostante le vostre attenzioni, il bambino ingoia un oggetto che crea un soffocamento (cioè non riesce a tossire né a piangere e diventa tutto rosso, quindi voi AVETE VISTO che ha ingoiato qualcosa, oppure lo trovate nelle medesime condizioni in un’altra stanza con, ad esempio, la scatola dei bottoni aperta e quindi potete  FORTEMENTE SOSPETTARE che abbia ingoiato o inalato qualcosa che gli impedisca di respirare) allora dovreste imparare la manovra di espulsione del corpo estraneo che proverete a praticare al vostro bambino CHIAMANDO O FACENDO CHIAMARE COMUNQUE IL NUMERO DELL’EMERGENZA 118 per un eventuale sollecito trasporto del bambino in Ospedale.

Chiedete informazioni su come e dove imparare tale manovra (pediatra curante, consultorio, corsi di pronto soccorso nella vostra comunità) tramite l’uso degli appositi manichini.

Coinvolgete nella prevenzione dell’ingestione o inalazione del corpo estraneo tutti coloro che si occupano del vostro bambino (babysitter, nonni, maestre d’asilo)

Nei bambini piccoli: per tentare di spostare il corpo estraneo potrà essere sufficiente prendere il bimbo e, tenendolo a testa in giù, colpirlo 5 volte con la mano libera in mezzo alle scapole, nella parte alta delle spalle ed effettuare la respirazione "bocca a bocca-naso" se, eliminato l’oggetto, il bambino non dovesse riprendere spontaneamente a respirare.