SCUOLE
PER L’INFANZIA 0-6 ANNI
ASILO NIDO
- SCUOLA MATERNA
Con i mutamenti della società, l’incremento del
lavoro materno, la costituzione di famiglie nucleari carenti di reti di supporto parentale, è cresciuta l’esigenza di strutture comunitarie cui
affidare, nelle giornate lavorative, i bambini della fascia di età 0-3 anni.
Gli Asili Nido hanno
risposto a tale esigenza dagli anni ’70 in poi. Inizialmente l’attenzione era
rivolta soprattutto alla garanzia delle cure primarie ovvero alimentazione,
sonno, igiene.
Con l’avvento degli anni’80 la qualità dell’offerta si è gradualmente modificata: ci si è rivolti,
in aggiunta alle cure primarie, anche al versante psico-socio-educativo.
Attualmente il numero degli asili
nido pubblici in Genova e provincia è 46
per un totale di 1700 posti circa (circa 1/10 della popolazione pediatrica 0-3 anni del Comune
di Genova.
L’approccio dei genitori all’Asilo Nido è ancora,
inizialmente, legato al bisogno di accudimento del figlio per le ore
corrispondenti al proprio impegno
lavorativo.
La quotidiana frequenza della
struttura favorisce anche la nascita di legami amicali
fra i genitori, accomunati da medesime esigenze ed obiettivi. Tale evento può
sopperire a momenti di bisogno e permette l’instaurarsi di una concreta solidarietà.
La giornata-tipo nell’Asilo Nido segue i ritmi
legati alle esigenze del singolo e della comunità, con particolare riferimento
alle tappe dello sviluppo psico-fisico, quali bioritmo
sonno-veglia, controllo degli sfinteri, acquisizione dell’autonomia nella sfera
alimentare (mangiare da soli, masticare pezzi più grossi) e relazionale (scelta
degli amici, rispetto delle regole nel gioco etc.) Questa azione capillare è
possibile perché viene mantenuto un rapporto personale-bambini molto elevato Un
altro aspetto fondamentale della vita in comunità è la conquista della
socializzazione nel genuino rispetto della convivenza multietnica
e la condivisione spontanea con
altri individui.
Elemento rilevante di questa realtà è
l’accettazione e l’ integrazione effettiva dei bambini
con problemi, per i quali l’asilo diventa fonte di stimolo e di potenziamento delle
proprie capacità psico-fisiche.
Per contro la vita in comunità comporta una più
precoce esposizione alle infezioni tipiche della prima infanzia, soprattutto
per i figli primogeniti. Il primo anno di frequenza può essere
segnato, per il bambino, da numerose
assenze, dovute a malattie ricorrenti (sindromi da raffreddamento, otiti,
tosse, enteriti), per cui i genitori sono costretti a
cercare soluzioni alternative per accudire il figlio malato per
esempio nonni, baby-sitter.
A tutela e garanzia di prevenzione e
mantenimento della salute del singolo bambino e della comunità, è preposta la
figura del pediatra, che, negli Asili Nido della Provincia di Genova, si identifica nel pediatra consultoriale
di comunità. La peculiarità
del suo intervento consiste nel raccogliere, per ogni bambino, dati ed
elementi, emergenti nella sua quotidianità, farne partecipe la
famiglia ed il pediatra di libera scelta ed
elaborare insieme una eventuale strategia interveniva
“a rete”, con il coinvolgimento di altri servizi
territoriali di carattere sociale e/o sanitario. Inoltre vengono effettuati incontri con i genitori a seconda delle
necessità del singolo e della comunità a scopo preventivo ed informativo. Le figure professionali coinvolte sono operatori consultoriali (pediatra, neuropsichiatra
infantile, psicomotricista etc.).
Le modalità per
l’ammissione consistono nella presentazione di una domanda, che si può
fare in due periodi dell’anno (Novembre –Maggio), corredata
dalla dichiarazione dei redditi del nucleo familiare e di altre notizie riguardanti
il o i genitori. Si formerà, cosi’, una graduatoria
che lascerà esclusi molti bambini, i cui nominativi
rimarranno in lista di attesa. Per colmare l’eccesso di richieste rispetto ai
posti realmente disponibili, sono nati, in questi ultimi
anni, numerosi nidi privati,circa una
quarantina nell’area genovese e spazi dedicati ai bambini dai 2 ai 3
anni, presso le scuole materne con personale e locali disponibili.Inoltre recentemente
il Comune ha iniziato a
sperimentare versioni flessibili del nido, come gli Spazi-famiglia
e le Aree-gioco, in cui i bambini possono rimanere
per un numero minore di ore, tipo part-time.
Rispetto alle esigenze crescenti di strutture idonee per la
primissima infanzia, anche le parti politiche mostrano una maggiore sensibilizzazione con la proposta di istituire asili-nido all’interno delle grosse aziende e
di aumentare la capienza recettiva in questo settore.
Mentre per i bambini che provengono dal nido è
fisiologico il passaggio alla materna, per gli altri questo
inserimento diventa basilare per porre le fondamenta alla vita sociale che troverà la sua massima
esplicazione nel ciclo scolastico. L’età di accesso è 3 anni, fino
all’inserimento nella scuola d’obbligo. Il rapporto numerico personale-bambini
è di 1 a 25/28.
Avendo già raggiunto le autonomie fondamentali,
nella giornata-tipo della scuola materna ci si dedica maggiormente ad
attività formative e ludiche, predisponesti al percorso didattico scolastico.
Anche in questa comunità si
verificano le infezioni dell’infanzia ed alcune fastidiose infestazioni, quali la
pediculosi.
Viene mantenuta l’integrazione
dei soggetti con problemi per rafforzare e migliorare le acquisizioni
precedenti. Le competenze sanitarie sono a carico del medico scolastico e
dell’assistente sanitario.
Pur nella dinamica realtà sociale che
stiamo vivendo, esistono ancora alcune famiglie che
preferiscono non inserire il figlio all’asilo, per esagerati ed infondati timori di contagi pericolosi e gravi malattie. Questo comportamento
danneggia il bambino che, avendo vissuto poco con i coetanei, non ha imparato a
rapportarsi con loro e con altri adulti di riferimento oltre ai
genitori.
Tutto ciò potrebbe provocare manifestazioni di grosso disagio all’impatto con la
scuola dell’obbligo.