Maria Elisa ORLANDO
EVENTI FISIOLOGICI DEL NEONATO
·
CORDONE OMBELICALE
Cure a domicilio: per
evitare infezioni e favorire il distacco la cosa più importante è mantenerlo pulito e
asciutto. Questo è confermato da un recente studio che ha
preso in esame ben otto trattamenti randomizzati su
neonati sani, giungendo alla conclusione che la
corretta cura igienica del cordone è preferibile a tutte le applicazioni
topiche testate.
Manifestazioni di frequente
riscontro:
·
Ernia ombelicale: per
eccessiva ampiezza o incompleta chiusura dell’anello ombelicale con frequente
associazione della diastasi dei muscoli retti addominali. Si riscontra con
maggior frequenza nei nati pretermine, S. Down,
ipotiroidismo congenito.Nella maggior
parte dei casi la guarigione è spontanea.
·
Granuloma ombelicale:
espressione di un esagerato processo di
granulazione della cicatrice ombelicale cui si possono
sovrapporre infezioni secondarie. Si presenta come un’escrescenza moriforme, rossastra che emerge dal fondo della cicatrice
ombelicale o a cui è collegata tramite un peduncolo. E’ necessario trattamento
con nitrato d argento.
La normale evoluzione fisiologica
della cicatrice ombelicale, una volta che si è staccato per mummificazione il
cordone ombelicale,consiste in una graduale cicatrizzazione
con retrazione all’interno della zona cutanea
circostante, favorita questa dalla trazione esercitata dalle arterie e dalla
vena ombelicale nel loro processo di sclerotizzazione. In qualche caso rimane più evidente la
zona cutanea che avvolgeva il cordone ombelicale; si parla in questo caso di “ombelico cutaneo”. Sembra un’ernia, ma non esiste
una porta erniaria.
·
CUTE DEL NEONATO
La lanugine fetale, più
evidente sulla fronte, sulla superficie estensoria
degli arti e sul dorso, è una caratteristica del pretermine,
ma si può presentare anche nel nato a termine. Compare verso la ventesima
settimana di gestazione e scompare
entro la prima settimana di vita.
Colore della cute:Spesso eritematosa per congestione
vascolare periferica da svariati stimoli esterni, può presentare anche anomalie
di distribuzione,
probabilmente dovute a disturbi
neurovegetativi della regolazione vasomotoria e conferire così alla cute un
tipico aspetto a chiazze ora pallide ora arrossate (cosiddetta cute “arlecchino”). Fenomeno transitorio di nessuna
rilevanza clinica, ma che spesso preoccupa il genitore.
Dell’eritema
neonatale ricordiamo la
forma maculosa o maculo-papulosa
detta comunemente “eritema tossico” di cui non
si conosce una causa specifica. Scompare spontaneamente in pochi giorni e non
richiede trattamenti particolari. E’ il pediatra di famiglia
che deve tranquillizzare la mamma ed evitare inutili colpevolizzazioni
per aver mangiato “chissà-che-cosa”
Anche se si manifesta nella forma
pustolosa, il contenuto è sterile dal punto di vista
batteriologico e la componente leucocitaria è composta
soprattutto da eosinofili.
In coincidenza della scomparsa
dell’eritema si assiste ad una desquamazione a fini lamelle che, iniziata nel
secondo e terzo giorno, raggiunge la massima intensità alla fine della prima
settimana ma può protrarsi più a lungo. Allo stesso fenomeno che si verifica al livello delle mucose è spesso dovuta la
respirazione nasale rumorosa propria di molti
neonati.
La pigmentazione cutanea del
neonato è meno evidente che nelle età successive essendo più bassa la
produzione di melanina. Tuttavia
è possibile una transitoria iperpigmentazione
localizzata in alcune aree (linea alba, areola mammaria, scroto o grandi
labbra) dovute agli effetti degli ormoni placentari e materni ancora in
circolo.
Un tipo di
pigmentazione localizzata frequente è la macchia mongolica in regione lombosacrale, di colorito
grigio blu dipendente da
un’infiltrazione di melanociti nel derma profondo e che di solito
sparisce entro il dodicesimo
mese.
Con una frequenza dal 30 al 50%
sono presenti alla nascita macchie rossastre alla nuca, labbro superiore,
palpebre e fronte denominate macchie teleangectasiche
o “angiomi piani”. Generalmente scompaiono
entro il primo-secondo anno di vita;
solo una piccola % persiste soprattutto fra quelle in sede retronucale
(cosiddetto nevo di Unna).
Il cosiddetto milio
facciale o “milium neonatorum” consiste nella presenza sul viso,
soprattutto fronte-naso-guance-mento di micropapule bianche, lievemente rilevate, corrispondenti a
piccole inclusioni cistiche epidermiche (assimilabili istologicamente
alle “perle di Epstein” nella
mucosa orale). Scompaiono spontaneamente entro la prima settimana di vita
Esiste anche un’acne neonatale da
iperplasia temporanea delle ghiandole sebacee (naso, labbro superiore e guance)
da ormoni materni,soprattutto androgeni.
Da
ricordare la miliaria rubra: papule eritematose al collo, torace, faccia e pieghe cutanee,
ritenzione di sudore negli strati sottocorneali dell’epidermide o del
derma. E’ importante evitare il surriscaldamento, coprendoli poco.
Nell’ambito della dimissione
precoce, il pediatra di
famiglia può trovarsi di fronte ad altri
eventi che preoccupano i genitori, ma che possono rientrare nell’ambito
fisiologico.
Ad esempio:
·
Candidosi:
infezioni da funghi dovuti
alle varie specie di candida
tra cui la più nota è la candida albicans.
Poiché questa è presente nella flora vaginale di un’alta percentuale di donne, con o senza
vaginite sintomatica; il neonato si contagia soprattutto durante il parto: è
però possibile un contagio secondario per trasmissione interpersonale.
La localizzazione più frequente è quella sulla mucosa orale (lingua, gengive e
guance) che senza segni di infiammazione decorre in modo quasi asintomatico
e si risolve anche spontaneamente.
Il
trattamento è locale, basato sulla somministrazione di Nistatina sospensione (100.000u/ml) o una soluzione acquosa
all’1% di Violetto di genziana.
L’infezione cutanea, di
solito conseguente alla orale, si localizza alle
regioni perianale, inguinali e glutee.
Il trattamento è locale con creme a base di Nistatina oppure tintura di
Violetto di genziana allo 0,5%. Il trattamento
generale, se necessario, si fa con Nistatina
(100.000u/kg/die) solo per os perché tossico per
altre vie.
·
Congiuntivite:
si può manifestare una
reazione congiuntivale alla instillazione
di collirio eseguito per la profilassi gonococcica (profilassi alla Credè).
Una secrezione congiuntivale che si manifesterà nei
primi giorni di vita
deve essere accertata batteriologicalmente (potrebbe
trattarsi della cosiddetta “oftalmia neonatorum” per
lo più di origine batterica: stafilococco, ma
talvolta E. Coli o Pseudomonas). Ricordare la congiuntivite
da inclusioni (stesso agente eziologico del
tracoma): la sintomatologia inizia di solito
dopo il quinto giorno di vita interessando
all’inizio il fornice congiuntivale inferiore (a differenza
della forma gonococcica il cui interessamento è globale). ll
trattamento è locale, a base di colliri
antibiotici.
Altra
forma è la congiuntivite da stenosi del dotto naso lacrimale:
talvolta alla nascita la parte distale del
sacco nasolacrimale (valvola di Hasner) si può presentare ostruita con ristagno di lacrime
ed infezioni ricorrenti del sacco lacrimale. Il bambino presenta fin dalla
nascita una continua epifora a livello dell’angolo
interno, con fuoriuscita di materiale
mucopurulento alla pressione del sacco e positività
al test di Jones .E’ importante la pulizia delle palpebre e la spremitura
(massaggio) a livello dell’angolo interno. Questo massaggio ha lo scopo di aumentare
la pressione nel tentativo di aprire
l’ostruzione distale e quindi va effettuato con energia, spremendo in direzione
del naso e verso il basso. Si associa terapia locale con colliri antibiotici.
·
Idrocele
Raccolta di liquido
nello spazio della vaginale del testicolo. Il liquido
è liquido peritoneale che giunge alla cavità vaginale attraverso il dotto
peritoneale pervio, molto comune nel neonato soprattutto nel pretermine, ha tendenza alla risoluzione spontanea con una
percentuale elevatissima.
·
Fimosi
Interessa circa il 90 % dei neonati e non deve
essere considerata patologica almeno fino ai 5 anni di età. Non solo,
ma evitandosi l’esposizione del glande in una età in
cui non si è acquisita la continenza vescicale viene
prevenuta la balanite (infezione della mucosa del
glande) ammoniacale, affezione ben più grave della postite
(infiammazione della cute del prepuzio) .Le balaniti
possono complicarsi con stenosi del meato uretrale. .L’intervento chirurgico
precoce è necessario se l’estrema ristrettezza del meato uretrale impedisce
il flusso minzionale ed è causa di
ritenzione urinaria. La cattiva abitudine di
eseguire in neonati manovre di
forzatura del prepuzio può provocare sul bordo del meato la formazione di
ragadi che tendono a guarire con formazione di
tessuto cicatriziale e quindi fimosi secondarie.
Noi PdF sappiamo che anche il rigurgito è un evento molto frequente, fonte di
preoccupazione per i genitori. Circa il 20 % di tutti i
lattanti giunge all’osservazione del pediatra per
rigurgiti frequenti e/o abbondanti dopo i pasti e il 4 – 5 % dei bambini nel 1°
anno di vita riceve una diagnosi di malattia
da reflusso gastro esofageo ( RGE ). Nella maggior
parte dei casi la risoluzione è spontanea entro pochi mesi.
Naturalmente dobbiamo sempre ricordare la possibilità che rigurgiti precoci possano evidenziare successivamente (terza/quarta settimana di vita) una
stenosi ipertrofica del piloro (negli Usa
incidenza di 3:1000 nati vivi, maggiore
frequenza nella razza bianca di origine
nord europea,con una frequenza nei maschi 4 volte maggiore che nelle femmine,
20% di maschi e 10% di femmine hanno
avuto una madre con pregressa stenosi
pilorica). Il vomito non biliare, all’inizio può non essere a getto è
progressivo e subito dopo il pasto
In caso di rigurgito
è sempre comunque la RASSICURAZIONE materna il primo e
più importante trattamento terapeutico.
IN OGNI CASO comunque è IMPORTANTE
che il Pediatra di famiglia
parli con un linguaggio semplice, sia sempre disponibile
ad ascoltare, a ripetere più volte le stesse cose con pazienza,a
rispondere in modo proporzionato alle aspettative dell’interlocutore. Sono
immense le manifestazioni dell’adattamento neonatale
che nei primi giorni di vita
preoccupano i genitori mentre per noi sono fatti che non hanno rilievo clinico,invece è bene rassicurare le madri sulla benignità di queste
manifestazioni. Non si deve parlare troppo o troppo poco.
“Occorre collocarsi a livello della
gente e ascoltare”
(Brazelton. Congresso ACP – Torino 2001)
Bibliografia: Maria Fiorella
Pantarotto – Neonatologia
Frosini: Oftalmopediatria Manuale pratico di oculistica per il pediatra.
Lo Iacono-Trizzino-Buzzetti:
Umbilical Cord care at birth: commonplace, traditions and EBM in family paediatrics
Esperienza personale

Maria Elisa ORLANDO

CON L’AUGURIO DI UNA SEMPRE MAGGIORE
INTEGRAZIONE TRA
OSPEDALE
e
TERRITORIO