FEBBRE: spiegazioni generali

 

La febbre è il motivo più frequente di preoccupazione per le famiglie e di chiamata del pediatra. E’ anche la causa più frequente, in età pediatrica, di accesso ai servizi di pronto soccorso, infatti circa il 50 %dei bambini giungono al pronto soccorso per il problema “febbre”. Molti genitori sono convinti che il rialzo febbrile da solo possa essere causa di danno cerebrale. In realtà la febbre è solo un sintomo non una malattia e rappresenta una reazione di difesa del nostro organismo a seguito di varie cause come  infezioni virali (raffreddore, infezione alte vie respiratorie, malattia dei bambini ecc) o batterica (alcune tonsilliti, otiti ecc). La temperatura dei bambini può aumentare anche dopo le vaccinazioni (anche per più giorni), può precedere, accompagnare o seguire l'eruzione di un dentino (soprattutto se la temperatura è bassa e il bambino sono presenta alcun altro sintomo, ma non attribuiamo ai denti la responsabilità di febbri superiori a 38-39 gradi e che perdurano nei giorni), può aumentare anche per cause "fisiche" come il caldo umido, la prolungata esposizione al sole, al risveglio, dopo un pianto o uno sforzo prolungato, dopo i pasti o dopo aver bevuto bevande calde.

Si dice che dalla nascita all’adolescenza, in media, un bambino abbia circa 100 episodi febbrili quindi è importante parlare a lungo di questa situazione che crea, nella maggior parte dei casi, tante, spesso, ingiustificate, preoccupazioni, ansie e paure. Ricordatevi che la febbre è una risposta del nostro organismo a varie cause ma può addirittura succedere che il bambino non abbia febbre ma abbia qualche problema serio. Il criterio che avete sotto gli occhi è uno: “come sta il bambino” e, ricordatevi, che vostro figlio lo conoscete di più voi di chiunque altro , medico compreso. Purtroppo capita di vedere in studio dei bambini veramente ammalati (bronchite, broncopolmonite e altro) in cui la faglia non si è preoccupata in quanto manca la famigerata febbre  mentre ci si preoccupa di un rialzo febbrile che magari dopo poche ore si è già risolto o che accompagna una “piccola” infezione virale. Preoccupatevi di più se il bambino appare diverso, sofferente senza febbre che di una puntata di febbre con il bambino che magari gira e saltella per la casa.

La febbre è un sintomo e non una malattia anche se , a volte, è mal tollerata e fa star male il bambino (e l’adulto) e può determinare:  astenia, malessere, ridotta efficienza mentale,  cefalea, inappetenza,  stipsi (da rallentato transito intestinale),  nausea e/o vomito (da “acidosi” ), possono inoltre essere presenti  dolori diffusi muscolari e/o articolari, sopore e sonnolenza o stati di agitazione

Nella valutazione di un bambino febbrile si deve dare importanza soprattutto a semplici dati che vanno riferiti al pediatra al telefono o di persona. Ricordate che la telefonata è una consulenza professionale ed è spesso più utile tenere informato il pediatra sulla evoluzione della malattia riferendo età del bambino, da quando è presente la febbre, di che umore è, se mangia o meno, se è “diverso” dal solito che correre al pronto soccorso o chiedere una visita urgente a domicilio, in assenza di sintomi.

Infatti spesso la causa della febbre non è evidenziabile da una visita effettuata precocemente: l’intervallo di tempo tra la comparsa della febbre ed i segni di localizzazione dell’infezione può essere di 24 ore ed oltre (come è il caso di molte bronchiti o “piccole” broncopolmoniti” che compaiono in fase di risoluzione della febbre, della sesta malattia che diagnostichiamo sempre, con sicurezza, a posteriori).

Quindi una visita precoce può non essere in grado di far porre la diagnosi che diverrà chiara dopo qualche giorno come nella sesta malattia (E' la malattia esantematica (esantema significa "fioritura" e qui vuol dire malattia con eruzione sulla pelle) più frequente nel lattante. La malattia inizia con febbre elevata (anche 39-40°C), senza altri sintomi evidenti. Dopo circa 3 giorni di febbre il bambino si sfebbra spontaneamente e sulla pelle compaiono delle “macchie”)

Non possiamo, comunque, in poche righe, ma neanche scrivendo un libro, essere chiari ed esaustivi su cosa fare quando il bambino ha la febbre in quanto le componenti sono tante e varie, il bambino, la malattia, i genitori, i nonni, i parenti, il pediatra per cui vi consigliamo di discutere del problema con il vostro pediatra che è l’unico in grado di valutare, a seconda dell’età del bambino e dei disturbi presenti il comportamento da tenere per il vostro figlio.

E’ utile disporre di alcuni elementi che ci facciano capire se dobbiamo preoccuparci o meno in quanto i bambini si possono ammalare anche quando siete in viaggio o in vacanza, nei giorni festivi quando è più difficile reperire il proprio pediatra: in linea di massima state (o almeno cercate di stare) tranquilli se il bambino anche se ha febbre “sta bene”, iniziate a preoccuparvi se il bambino è “mogio” sofferente o abbattuto anche quando la febbre scende dopo aver somministrato un antipiretico. Valutate anche l’atteggiamento spontaneo: nessun problema se gioca o è tranquillo e risponde agli stimoli ambientali, preoccupatevi se inizia a muoversi poco o a non rispondere agli stimoli anche dopo che la temperatura è scesa. Altro criterio di preoccupazione, anche in assenza di febbre, è l’alterata respirazione come una frequenza superiore ai 40-50 al minuto o una difficoltà a respirare.

Quando il bambino ha la febbre, nel dubbio, chiamate il pediatra subito soprattutto se è una delle sue prime febbri, anche se il bambino sta abbastanza bene non così potrebbero stare i nonni e voi stessi. Il pediatra vi consiglierà sulle misure da prendere e deciderà, in base ai sintomi che presenta il bambino, le misure più opportune: antipiretico, dieta, aspettare l'evoluzione, portarlo in studio o necessità di una visita domiciliare.

In linea di massima il pediatra dovrebbe essere consultato, per bambini di età superiore ai 6 mesi, dopo le prime 24-48 ore di febbre o prima se la febbre è oltre 40°C soprattutto se il bambino è sonnolento, poco vigile, respira male o sembra stare molto male.

Se il bambino ha meno di tre-sei mesi o presenta dei sintomi come sopra riportato consultate immediatamente il vostro pediatra